Pasquale Marigliano e la sua filosofia del gusto

Basta un mignon per sentire subito che c’è qualcosa di diverso.

Non è solo una questione di gusto. Riesci a distinguere chiaramente tutti gli ingredienti eppure non sapresti dire cos’è che li tieni uniti.

Lo guardi lavorare e scopri quell’ingrediente misterioso che poi cosi tanto segreto non è perché la sua dedizione, che caratterizza ogni sua creazione, è visibile a chiunque gli stia accanto, anche per poco. E se Truffaut era convinto che a sei anni sappiamo già chi saremo, mai frase fu più azzeccata per Pasquale Marigliano, che da quando, piccolissimo, ha scoperto la sua vocazione per la Pâtisserie non ha più smesso di inseguire il suo sogno. Nelle pasticcerie della sua zona, matura talento, passione e comincia il percorso di conoscenza del territorio. Un percorso fatto di sacrifici, di scelte coraggiose, di determinazione e convinzione. Arriva cosi, quasi naturalmente, la decisione di espatriare con in tasca le sue ambizioni e quella sete di apprendere che non può che guidarlo fino a Parigi, Mecca del gusto per chiunque decida di intraprendere quest’arte.

Alla corte di Francia, Pasquale entra in una nuova dimensione, elaborata secondo un modo di lavorare serio e puntiglioso e costruita attorno ad una nuova idea di “maître pâtissier” che si ispira alla figura di Pierre Hermé. Da qui il passo alle pasticcerie francesi più rinomate è breve. Dal 1992, infatti, matura la sua formazione presso “Fauchon” e “Lenôtre”, seguendo stage di perfezionamento sulla lavorazione della viennoiserie, del pastigliaggio e dello zucchero soffiato, tirato e colato. Quando torna in Italia, a San Gennarello di Ottaviano, è ormai ricco di esperienze e di nuove tecniche che finalmente mette a frutto. E la cosa non passa inosservata.

1999

Membro AMPI / Medaglia d’oro a Basilea

Nel 1999 diventa membro dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI) e nello stesso anno ottiene la medaglia d’oro al quarto salone culinario mondiale a Basilea con un vasto assortimento di mousses.


2000

Apertura della Pâtisserie

Nel 2000, la svolta. Apre la sua Pâtisserie e si concentra su una nuova filosofia del gusto, con l’intento di educare la sua clientela ad una pasticceria italiana rivisitata in chiave moderna e di qualità. Il tutto sembra controcorrente. Contro chi pensa che essere Chef sia un lavoro come tanti, contro chi crede che la ricerca di spunti nuovi sia inutile, lui ha fatto della sua attività un vero e proprio modo di pensare, incentrato sulla qualità e l’originalità da un lato, il talento e la tradizione dall’altro.


2003

Campione Italiano di Pasticceria

Ma la sua consacrazione arriva nel 2003, a Rimini,quando vince il titolo di Campione Italiano di Pasticceria. Il segreto del suo successo è il risultato di quella perfetta miscela tra le due culture che danno sapore alla sua esperienza: quella partenopea che richiama i colori e le forme di una terra di contrati e sfumature, quella stessa terra del Vesuvio che si assapora in ogni suo dolce. E quella francese che non solo gli ha modellato il carattere e il modo di fare, ma a tutt’oggi costituisce la sua peculiarità. Nello stesso anno le sue creazioni vengono scelte per rappresentare la Campania alla Biennale di Venezia.


2006

3° posto – migliore Panettone d’Italia / Il Gambero Rosso

Successivamente, nel 2006, Il Gambero Rosso lo innalza al terzo posto del podio per il migliore Panettone d’Italia.


2009

1° posto – Cannoli and Friends

Il 2009 lo vede poi, vincitore della manifestazione internazionale “Cannoli and Friends”, con il suo Babà alla cassata, chiamato a rappresentare l’Italia.


2011

1° posto – Miglior Packaging + 1° posto – Tre Torte / Il Gambero Rosso

È il 2011 quando il Gambero Rosso gli conferisce due ambiti premi: Il Premio per il Miglior Packaging e il Premio “Tre Torte” a livello nazionale – premio confermato ogni anno fino a oggi. La ricerca delle materie prime d’eccellenza, l’attenzione ai particolari, la semplicità nelle forme come nei gusti sono le caratteristiche della sua pasticceria gourmet e il segreto del suo percorso.

Fine 2011, nuova svolta: inaugura un nuovo laboratorio a Ottaviano, 1000 mq dedicati alla sue ricerche, un vero e proprio paradiso dei sapori più diversi. Da qui escono infatti le numerose specialità legate alla tradizione partenopea come la Pastiera di grano, il Migliaccio, la Caprese ma anche i simboli dell’amore per i prodotti del territorio e della sua creatività: il Babà alla mela annurca, le Mousses all’italiana, la Torta Vesuvio, la Ricotta e Noci, gli Struffoli alla crema di Limoncello, I Mosaic alla polpa di albicocca del Vesuvio, oltre ad una vasto e curatissimo assortimento di Mignon fresca e rivisitata in chiave moderna.

Con il slogan, “L’artigianato diventa Cioccolato”, prende vita una raffinata vetrina di nudi, che Pasquale lavora in tante creative varianti. Qualche esempio? Le Truffes, insolite e squisite delicatesse a base di cioccolato fondente e rum invecchiato e le Cabosses che comprendono anche il “Vesuvio Buono”, un cioccolatino che a contatto col palato esplode in bocca proprio come il celebre Vulcano, portando però non distruzione ma tanta bontà. I Primitive, otto gusti (mandorle, nocciole di Giffoni, macadamia, anacardi, sismi di limone, mais, chicchi di caffè e scorzette d’arancia), ognuno con una massa di cacao diversa. E poi, lo Stresul, un biscottino di farina di mandorla e zucchero di canna grezzo, ricoperto di cioccolato al latte al 41% abbinato al fior di sale di Guérande. Con i Soffi, il suo cioccolato parli di lui: amaro e perfettamente abbinato con gli ingredienti più impensabili. Raffinato e semplice. Diverso in ogni sua declinazione ma sempre unico. Non stupisce nessuno quando viene nominato Ambasciatore del cioccolato per l’Italia dal principale produttore di cacao italiano, la Barry Callebaut.


Febbraio 2016

Febbraio 2016: la prima edizione del Salon du Chocolat a Milano lo vede protagonista con la creazione dell’abito più sartoriale della sfilata di moda. Presenterà inoltre la sua nuova linea “L’arte del gusto naturale”, dai Soffi al cioccolato.


Dicembre 2016

Dicembre 2016: la svolta … Pasquale Marigliano apre a Nola, uno show room di 400mq dove da libero sfogo alla sua creatività attraverso una prima colazione lavorata rigorosamente con il burro, passando per la pasticceria salata senza dimenticare le sue prelibatezze italo-francesi e la cioccolateria. Con il titolo “Pasticciere dell’Anno 2016/2017” – Premio alla Carriera, assegnato dall’AMPI, viene consacrato il suo impegno constante e profuso nella ricerca di una pasticceria genuina rivisitata in chiave moderna. A fare da contorno, la persuasione che l’idea corrente di pasticceria, soprattutto quella napoletana può e deve cambiare insieme ad essa, idee, gusti e abitudini. E se questo significa rinunciare ad accontentare tutti, dimostra però pienamente quella passione che non è disposta a scendere a compromessi e che proprio per questo, ha già conquistato molti estimatori anche all’estero come in Spagna e in Russia.